Incontro a Riad: Lavrov critica Zelensky, spiragli per l'Ucraina?
Summit Usa-Russia: I semi di un negoziato, ma le tensioni restano alte
Un incontro delicato, ricco di segnali contrastanti, quello tra Stati Uniti e Russia sul conflitto ucraino. A margine del summit, si è parlato di basi per un possibile negoziato sul cessate il fuoco, aprendo la strada a un ipotetico vertice tra Trump e Putin. Un'ipotesi che però lascia spazio a molti dubbi, considerando le profonde divisioni ancora presenti.
La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni di Marco Rubio, che ha invitato i leader europei a unirsi al tavolo negoziale, sottolineando l'importanza di una presenza europea attiva nella risoluzione del conflitto. Una chiamata che evidenzia la necessità di una posizione unita dell'Occidente, ma che rischia di aumentare le tensioni già esistenti.
Mosca, dal canto suo, ha ribadito con fermezza la sua posizione inamovibile sull'ingresso dell'Ucraina nella NATO, escludendo categoricamente questa possibilità. Questa dichiarazione irrigidisce ulteriormente la posizione russa e lascia poco spazio a compromessi su un punto chiave del conflitto.
Intanto, a Riad, si è registrata una prima intesa, seppur vaga, sulla situazione in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha poi aggiunto un'ulteriore nota di tensione, affermando che il presidente Zelensky necessita di un "bacchettone". Una dichiarazione che alimenta le preoccupazioni per la possibilità di una reale de-escalation del conflitto.
Il quadro che emerge è quindi complesso e incerto. Da un lato, la possibilità di un negoziato, seppur ancora lontana, rappresenta un spiraglio di speranza. Dall'altro, le dichiarazioni di Mosca e le forti divergenze di opinione tra le parti in gioco suggeriscono che la strada verso una soluzione pacifica rimane lunga e tortuosa. La posizione degli Stati Uniti, il ruolo dell'Europa e la fermezza della Russia sulla questione NATO rimangono elementi chiave per comprendere l'evoluzione del conflitto nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
L'incontro di Riad ha gettato qualche seme di speranza, ma la coltivazione di una pace duratura richiede un impegno continuo e una volontà di compromesso da parte di tutti gli attori coinvolti. Solo il tempo potrà dire se questo percorso tortuoso porterà a risultati concreti.
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