Lollobrigida: Etichette vino choc, follia.
Il ministro delle politiche agricole attacca Bruxelles: "Criminalizzazione insensata" del vino
Roma, 27 ottobre 2023 - Il ministro delle politiche agricole, Francesco Lollobrigida, ha duramente criticato le ultime direttive arrivate da Bruxelles riguardo all'etichettatura del vino italiano. Secondo il ministro, si tratta di una "follia" e di una "insensata criminalizzazione" dei prodotti made in Italy.
Lollobrigida, in una nota stampa, ha spiegato la sua contrarietà alle nuove etichette-shock, ritenute sproporzionate e dannose per il settore vitivinicolo italiano. "Queste etichette, presentate come strumenti per proteggere i consumatori, rischiano invece di danneggiare l'immagine e il mercato del nostro vino", ha affermato il ministro, sottolineando l'importanza di un approccio più equilibrato e rispettoso delle tradizioni italiane.
Lollobrigida ha accusato Bruxelles di mancanza di comprensione nei confronti delle delicatezze del settore vitivinicolo e ha promesso di affrontare la questione con forza, portando avanti la discussione con le istituzioni europee.
La polemica si concentra sulle nuove normative che impongono una specifica etichetta di avvertimento per determinati vini, evidenziando potenziali alti contenuti di zuccheri o di alcool. Lollobrigida ha sottolineato come queste etichette, oltre a essere considerate eccessive, potrebbero portare ad una perdita di competitività sul mercato internazionale, mettendo a rischio la reputazione e le vendite dei produttori italiani.
Il ministro ha anche espresso preoccupazione per le possibili implicazioni economiche e occupazionali per i viticoltori.
"Dobbiamo difendere il nostro patrimonio enologico e contrastare queste nuove normative che rischiano di colpire la qualità e il gusto del vino italiano", ha concluso Lollobrigida.
Il ministro ha in programma di organizzare una riunione con gli esperti del settore per affrontare il tema delle nuove etichette più a fondo, e studiare le possibili alternative per la risoluzione della controversia.
L'Unione Europea non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito.
Ulteriori approfondimenti sulla questione si trovano presso le seguenti risorse online:
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